Impariamo a giocare con gli errori
Lavorando e creando con voi bambini, mi capita spesso di “giocare” con i vostri errori.
Per gioco non intendo prendere in giro, bensì usare la fantasia e trasformare così una parola sbagliata in una storia inventata.
Per gioco non intendo prendere in giro, bensì usare la fantasia e trasformare così una parola sbagliata in una storia inventata.
Questa trasformazione veniva chiamata, dal nostro grande amico Gianni Rodari (uno dei più importanti scrittori per bambini), “l’errore creativo”.
Sapete da dove nasce, se così si può dire, l’errore creativo? Da una famosissima fiaba popolare: “Cenerentola”.
L’autore di Cenerentola, che si chiamava Charles Perrault, quando scrisse della scarpetta di vetro (vetro in francese si scrive “verre”), in realtà voleva che fosse di pelliccia (pelliccia in francese si scrive “vaire”), ma per un errore di battitura venne
fuori appunto “scarpetta di vetro” e da quel giorno, grazie a questo meraviglioso errore, tutti noi sappiamo che Cenerentola perse una scarpetta di vetro e non di pelliccia e se ci pensate bene, è stato molto meglio così, perché nessun animaletto peloso si è dovuto sacrificare per una fiaba!
Alcuni esempi di “Errori creativi” ce li descrive Gianni Rodari in ben due dei suoi libri: “Il libro degli errori” e“La grammatica della fantasia”.
Se il capostazione di Chiusi-Chianciano, diventasse il capostazione di “Ciusi-Cianciano”, magari si sentirebbe sfortunato e darebbe le dimissioni!
Se non vi piace la parola pasticca, perché ormai l’abbiamo chiamata così troppe volte, perché non cambiarla con la parola “mastichina”?
Se non vi piace la parola pasticca, perché ormai l’abbiamo chiamata così troppe volte, perché non cambiarla con la parola “mastichina”?
Se un giorno, per caso, doveste scrivere “cassa” invece di casa, perché non prendere spunto da questo errore per inventarvi una storia?
La storia, più o meno, potrebbe essere così: “C’era una volta un ometto talmente piccolo, che invece di dormire in una casa, dormiva in una cassa e più precisamente in una cassetta per la verdura. Una mattina si ritrovò al mercato in mezzo a broccoli, carote e peperoni. Per un pelo riuscì a svegliarsi e a scappar via dalla cassetta, altrimenti qualcuno avrebbe potuto comprarlo un tanto al chilo!”
Insomma cari troollini, il mio consiglio è quello di non scoraggiarvi mai quando sbagliate le parole, perché se vi dovesse rimanere un accento dentro la penna o una doppia incastrata dentro ai tasti del computer, potrebbe nascere una nuova storia e potreste essere proprio voi gli scrittori!
E adesso che vi ho raccontato alcuni divertentissimi “errori creativi”, cosa state aspettando? Andate a giocare con la fantasia, sono convinta che, non solo “sbagliando s’impara”, “sbagliando s’inventa”…
Buon divertimento troollini !!!
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