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Decreto Sostegni, nuova proroga della scadenza per l’adeguamento degli statuti per gli enti che intendono entrare a far parte del terzo settore.

La riforma del terzo settore innescata dal d.lgs 117/2017, a circa 4 anni dalla sua pubblicazione non è ancora entrata in vigore.

Due dei punti fondamentali per la sua attuazione riguardano l’operatività del Registro Unico del Terzo settore, e l’adeguamento dello statuto degli enti che intendono procedere con l’iscrizione ed uniformarsi alla nuova normativa.

Il perseguire della crisi pandemica ha rallentato ulteriormente il processo di attuazione della riforma. Il legislatore, con il decreto Sostegni approvato il 19 marzo 2021, dispone una nuova proroga della scadenza per l’adeguamento dello statuto per far parte del terzo settore.

Decreto Sostegni: slitta ancora una volta la scadenza per adeguare gli statuti

Ormai risulta inutile tenere il conto di quante volte la scadenza ultima per l’adeguamento dello statuto delle associazioni con modalità semplificate è stata rinviata dal legislatore.

Questa scelta è chiaramente dettata dalla volontà di andare in contro alle esigenze degli utilizzatori, e al fine di comprendere le nuove modalità gestorie ed amministrative imposte alle associazioni dalle misure per il contenimento del contagio da COVID-19.

È innegabile però pensare che il continuo procrastinare dell’entrata in vigore a pieno della riforma, crei confusione e instabilità all’interno dell’intero settore, che chiede invece conferme e chiarezza.Le associazioni intenzionate ad entrare a far parte del terzo settore potranno infatti adeguare i propri statuti, con le modalità semplificate di approvazione mediante convocazione di assemblea ordinaria, non più entro il 31 marzo, bensì entro il 31 maggio 2021.

In attesa del testo ufficiale, la bozza del decreto Sostegno, all’articolo 13 del comma 2, prevede infatti che:

all’art. 101,comma 2, del codice del terzo settore, di cui al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, le parole “31 marzo 2021” sono sostituite dalle seguenti “31 maggio 2021”

Riforma del terzo settore: rallentata ed asincrona

Gli scenari che si possono attualmente delineare sono molteplici.

Da una parte l’ulteriore slittamento della scadenza potrebbe portare incertezza e mancanza di fiducia, causando nelle associazioni un’ulteriore rallentamento dei processi interni, dovuto soprattutto ad una nuova consapevolezza legata alla politica di procrastinazione veicolata dal governo.

Volendo invece prospettare l’ipotesi che la scadenza del 31 maggio 2021 sia definitiva, essa sarà comunque una semplice data indicativa, entro la quale gli enti possono beneficiare di un allentamento della burocrazia legata agli adempimenti da effettuare per adeguare il proprio statuto.

Non si tratta difatti di un termine perentorio, potendo gli enti comunque procedere con le modifiche richieste dalla riforma dopo tale data, avvalendosi semplicemente dell’iter decisionale tradizionale, seguendo quindi le regole deliberative dell’assemblea straordinaria anziché di quella ordinaria.Inoltre la scadenza prevista per la messa in funzione del RUNTS era seriamente alle porte.

Contando infatti sei mesi dal momento in cui il decreto che definiva le sue funzioni era stato pubblicato in Gazzetta, si era previsto il termine per il 21 aprile 2021; probabilmente, la proroga prevista per l’adeguamento degli statuti fa presagire che anche la costituzione del RUNTS sarà inevitabilmente rinviata.

Gli enti del terzo settore si trovano quindi ad oggi in un momento di profonda instabilità legislativa, sociale ed economica, e meritano quindi forse maggiori precisazioni e chiarimenti.

Decreto Sostegni: incremento al fondo straordinario per il terzo settore
Decreto Sostegni nuove risorse per il terzo settore. Il decreto legge 137 dello scorso anno aveva introdotto un fondo straordinario per sostenere gli enti del terzo settore colpiti dall'emergenza pandemica, ma il legislatore si è accorto che tali fondi non erano sufficienti.

Nel testo del decreto economico emergenziale approvato dal Governo il 19 marzo 2021 vengono stanziate nuove risorse in favore del fondo straordinario per gli enti del terzo settore.

Questi hanno rivestito un'importanza cruciale durante l'inizio dell'emergenza sanitaria.

In molti, pur non potendo esercitare la maggior parte delle loro attività istituzionali, si sono comunque messi a disposizione della collettività, conferendo il loro aiuto per quanto ad essi consentito.

Oltre ad essere stati fondamentali durante la gestione della crisi pandemica, gli enti del terzo settore sono stati coloro che hanno più sofferto una grave perdita delle entrate a sostegno della propria organizzazione, e non sono stati, almeno inizialmente compresi dal legislatore all'interno dei potenziali beneficiari dei vari contribuiti che sono stati nel tempo erogati.

Le misure di contenimento del contagio da COVID-19 hanno impedito agli enti del terzo settore di attuare le varie attività istituzionali che solitamente servono loro di supporto, ed è per questo che il legislatore ha finalmente introdotto delle misure ad hoc per sostenere tali categorie di enti.

Decreto Sostegni: incremento del fondo straordinario per il terzo settore

Il Decreto Sostegni finalmente emanato dal Governo ha dato un ulteriore sospiro di sollievo alle associazioni.

Il decreto legge 137/2020 all'art. 13-quaterdecies aveva difatti previsto un fondo straordinario per il sostegno agli enti del terzo settore, con una dotazione iniziale pari ad euro 70.000.000,00 per l'anno 2021.Il fondo è stato introdotto al fine di sostenere

"le organizzazioni di volontariato iscritte nei registri regionali e delle province autonome, di cui alla legge 11 agosto 1991, n. 266, delle associazioni di promozione sociale iscritte nei registri nazionale, regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano, di cui all'articolo 7 della legge 7 dicembre 2000, n. 383, nonché delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, di cui all'articolo 10 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, iscritte nella relativa anagrafe".

Il Legislatore si è poi reso conto in corso d'opera che tali fondi risultavano assolutamente insufficienti per aiutare gli enti in difficoltà.

Nella relazione illustrativa e tecnica contenuta nel decreto, vengono citati i dati Istat, che rappresentano la seguente realtà:In Italia vi sono circa 305.868 associazioni (ISTAT 2018)

  • le quali contano circa 164.162 lavoratori
  • e per le quali prestano la loro attività circa 2.000.000 volontari.

Dal decreto Sostegni 100 milioni di euro per il terzo settore

Volendo parlare di sostegni economici di cui esse hanno potuto beneficiare possiamo sicuramente trattare della cassa integrazione, ma solamente in riferimento ai dipendenti.

Tutte le altre spese fisse relative alla gestione delle ente sono rimaste a carico degli enti, senza alcuna possibilità di poter svolgere attività ai fini di produrre introiti a sostegno dell'ente.

Il Decreto Sostegni, nella versione del testo attualmente disponibile, prevede quindi l'incremento di 100 milioni di euro per il 2021 del Fondo Straordinario per il sostegno degli enti del terzo settore.

Si ricorda che gli aiuti che proverranno da tale fondo straordinario sono destinati alle seguenti categorie di enti:

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